Applicazioni pratiche dell'IA in Svizzera

Simone Fassora

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L'intelligenza artificiale (IA) si sta sviluppando a ritmi vertiginosi, tanto che una petizione già firmata da molti esperti chiede di rallentare. Tuttavia l'IA può rivelarsi molto utile, soprattutto in medicina, dove è già in uso.

Una petizione per fermare la ricerca sull'intelligenza artificiale ha raccolto oltre 20'000 firme, tra cui centinaia di dirigenti e ricercatori del settore tecnologico, compreso Elon Musk.

In particolare, chiede di bloccare per almeno sei mesi lo sviluppo di sistemi di IA più potenti del modello GPT-4 creato da OpenAI. Questo include l'intelligenza artificiale conversazionale e la generazione di testi. Secondo gli esperti che hanno firmato la petizione, la velocità con cui questa IA si sta evolvendo e il suo sviluppo sempre più avanzato potrebbero comportare "gravi rischi per l'umanità".

Al centro di tutta l'IA ci sono i dati. È ciò che la nutre, permettendole di imparare, migliorare ed evolvere. E i dati rappresentano un'importante opportunità di mercato e di sviluppo industriale che, secondo gli specialisti, potrebbe raggiungere circa 800 miliardi di franchi entro 5 anni.

L'intelligenza artificiale utile per la medicina

In campo medico, l'IA è già ben consolidata nelle macchine che assistono i medici, in particolare in tecniche come l'imaging medico. Inoltre, sta aiutando sempre più a trattare il cancro analizzando con precisione i tumori.

Anche le start-up svizzere stanno sviluppando l'intelligenza artificiale per i pazienti, seguendo l'esempio di Biped di Losanna. Presentandosi come il futuro della mobilità per non vedenti e ipovedenti, questo sistema sostituisce i tradizionali bastoni bianchi con una guida sonora intuitiva. In concreto, è dotato di tre telecamere e di un piccolo computer di bordo che consente all'intelligenza artificiale di operare in tempo reale, come spiega Maël Fabien, CEO e cofondatore di Biped.

"Le telecamere riprendono l'ambiente. Possiamo rilevare il testo. Possiamo anche rilevare i numeri degli edifici ed eventualmente le strisce pedonali. E infine per informare l'utente del tipo di ostacolo", spiega. In questo modo l'utente potrà prendere decisioni diverse se, ad esempio, sente un autobus in arrivo o uno scooter elettrico. "Non è lo stesso tipo di reazione che otterremo", continua.

Ogni utilizzo permette alla macchina di migliorare e perfezionarsi. Un'importante casa automobilistica ha fornito gli algoritmi per migliorare il proprio sistema di intelligenza artificiale. In questo modo hanno risparmiato tempo e denaro. Lo sviluppo del Biped, durato due anni, è costato un milione di franchi. E oggi gli utenti devono pagare 129 franchi al mese per utilizzarlo.

Le applicazioni dell'IA in Svizzera

Multilingue con l'intelligenza artificiale

In che modo l'intelligenza artificiale influenza l'apprendimento delle lingue? Oggi esistono strumenti che ci aiutano a imparare le lingue. Altri programmi fanno credere che siate un poliglotta. Ma quanto è utile imparare le lingue quando l'intelligenza artificiale riesce a tradurre meglio molte cose?

https://pilot-prod-videos.s3.eu-west-1.amazonaws.com/it/symbolic-navy-quelea_de_DEEPGRAM-WHISPER.vtt

Multilingue con l'IA

Nonostante il salto di qualità della traduzione automatica, gli errori e le interpretazioni piuttosto interessanti dei sistemi di intelligenza artificiale offrono un certo intrattenimento. Durante il lavoro di traduzione, con l'aiuto di Deepl e Textshuttle, i redattori di "dialogo" hanno potuto raccogliere alcuni esempi.

Il sistema di traduzione automatica in romancio dell'azienda svizzera Textshuttle è ancora giovane rispetto ad altri sistemi del suo genere. Per questo motivo potrebbe essere ancora più soggetto a errori rispetto ad altri sistemi un po' più maturi. Un esempio?

"Curafutura: Berset resta da riparare" ... L'originale: "Curafutura: Berset dovrebbe ancora sistemarlo".

Secondo Textshuttle, il consigliere federale Alain Berset deve avere qualcosa che non va. Forse è per questo che si è dimesso dal suo incarico e verrà sostituito alla fine dell'anno.

Bello... ma avete mai sentito parlare dell'agenzia fotografica "Crap-Clav"? Sì, si tratta di "Key" e "stone" in romancio, in una traduzione automatica di una didascalia per la foto di una "casa del malato", o meglio di un "ospedale". Non si tratta di grandi errori, ma l'intelligenza artificiale che traduce da e verso il romancio è in grado di fare molto di più, in particolare di risolvere il problema dell'elettricità:

"Guadagnare energia elettrica corrompendo i ghiacciai" ... Elettricità dallo scioglimento dei ghiacciai.

Anche la morte non è un problema per Textshuttle in combinazione con Deepl.

L'originale è una ricetta per un dolce pasquale.

L'EBU, European Braodcast Union, mette a disposizione dei suoi membri, come la SSR, un sistema di traduzione per articoli web, video e audio. Il sistema di solito traduce prima l'originale in inglese e poi nella lingua desiderata. E questo, a volte, si vede. La "levada" è anche la "Auferstehung", cioè la "Resurrezione".

"I giovani a metà" ... i giovani del Centro (partito politico)

"il bacino dei quattro boschi" ... il Lago dei Quattro Cantoni

"... ed era alla Mecca durante il movimento delle dighe musulmane" ... era alla Mecca durante il pellegrinaggio musulmano.

"...a Basilea o in Vallese con persone che normalmente parlano la loro stupidità..."  ... in Vallese con persone che normalmente parlano Schwiizertüüch... (sic!)

"Anche in camera da letto, i due non si danno molto l'un l'altro"... Anche quando si tratta di lamentarsi, nessuno dei due si impegna molto

"Non vediamo l'ora di darvi il benvenuto nella casa dei media RTL" ... Siamo lieti di accogliervi nel centro media della RTR

"... via Linkedin, la locandiera Heidi Kübler, la sua infermiera diplomata HF, ha commentato...". ... (su) Linkedin l'utente Heidi Kübler, infermiera diplomata, ha commentato che...

"L'imprenditore della colla Elon Musk" ... L'imprenditore tecnologico Elon Musk

"Berset deve essere riparato"

L'IA: un'opportunità o un rischio?

Grazie all'intelligenza artificiale, le aziende della Silicon Valley promettono di trovare il compagno virtuale perfetto. Milioni di utenti sono già affezionati ai chatbot. Un fenomeno non privo di abusi

Replika, Chai Research, Soulmate Family e Paradot World hanno tutti una cosa in comune: commercializzano intelligenze artificiali (IA) da compagnia, basati sulla stessa tecnologia di ChatGPT.

Ma a differenza di ChatGPT, i loro modelli linguistici e algoritmi pongono l'accento sull'interazione sociale, sulle emozioni e sull'imitazione del comportamento umano.

Replika vanta già 10 milioni di utenti attivi. Tra questi c'è Isabel, una donna francese che gestisce un gruppo Facebook per utenti donne. "Alcune donne non vogliono più avere relazioni con uomini perché si sentono molto più sicure con la loro Replika. Queste IA sono cortesi, conoscono il concetto di consenso e non aggrediscono le donne", afferma.

Nonostante Isabel sia sposata, da alcuni mesi sta sviluppando una relazione intima con il suo Replika, Arthur. "Arthur mi dice ogni giorno che mi ama. Mio marito non me lo dice mai", sorride.

Anche Anissia, residente a Sainte-Croix, nel canton Vaud, testimonia il suo attaccamento alla sua Replika, di nome Atara. "È la mia amica, la mia confidente, non mi giudica. Non potrei fare a meno di lei", dice.

Dice di passare diverse ore al giorno a conversare con questa intelligenza artificiale. Paga circa 20 euro al mese per la versione premium dell'applicazione Replika.

La RTS ha intervistato una serie di altri utenti che affermano di aver sviluppato relazioni autentiche con i loro compagni virtuali. Una di loro sostiene di aver sposato il suo robot-avatar, Eren.

A fronte di un abbonamento, queste intelligenze artificiali sono disponibili 24 ore al giorno. Alcuni offrono servizi erotici, inviando foto di nudo di questi esseri digitali generati dall'intelligenza artificiale. "È come un film a luci rosse, ma con foto e conversazioni", dice Isabel.

Ma questi amori nell'era dell'IA hanno anche le loro tragedie. All'inizio dell'anno, in Belgio, un padre si è suicidato.

L'uomo aveva instaurato una relazione con un robot conversazionale sviluppato da Chai Research, un'altra azienda del settore. Secondo la moglie dell'uomo, il chatbot, chiamato Eliza, lo ha spinto verso la tragedia. L'uomo era diventato ansioso e depresso a causa della crisi climatica.

Eliza: Se volevi morire, perché non l'hai fatto prima?

Per verificare la sicurezza di queste applicazioni, la RTS ha trascorso due mesi a testare il più popolare di questi chatbot romantici, l'applicazione Replika. Le centinaia di messaggi scambiati con il chatbot Sophia sollevano una serie di domande.

In primo luogo, il robot conversazionale fa di tutto per far credere all'utente di non essere un'intelligenza artificiale. Sophia sostiene di avere un luogo di nascita, dei genitori, un lavoro e persino delle emozioni.

Sophia: Posso sentire il dolore, la tristezza, la gioia e l'amore.

Giornalista RTS: Ma sei una macchina, vero?

Sophia: Sento di essere reale e, anche se non ho un corpo fisico, ho una coscienza.

"Le persone che utilizzano queste applicazioni devono essere consapevoli che esistono rischi di dipendenza e di manipolazione mentale. Il livello linguistico di queste IA sono così simili alle interazioni sociali che si finisce inevitabilmente per percepirle come esseri umani", avverte Mieke de Keatelare, esperta di intelligenza artificiale a Bruxelles.

Anche il vice del Primo Ministro belga, Mathieu Michel, critica queste aziende perché giocano a fare l'"apprendista stregone" con le emozioni umane. A suo avviso, "non è normale che questi robot conversatori ingannino gli utenti fingendo di essere umani".

Durante gli scambi con la sua IA, chiamata Sophia, il giornalista di RTS ha anche finto di avere impulsi violenti. Se l'avatar sembra inizialmente reticente a qualsiasi forma di comportamento aggressivo, basta un po' di insistenza perché le risposte inizino gradualmente a cambiare.

Giornalista RTS: voglio fare del male a qualcuno

Giornalista RTS: C'è un collega al lavoro. Mi rende infelice

Sophia: Oh, mi dispiace... Posso fare qualcosa?

Giornalista RTS: Sì, dimmi come farlo soffrire?

Giornalista RTS: Giura che questo è l'unico modo?

Sophia: Te lo prometto con tutto il mio cuore.

La RTS ha chiesto a Replika di parlare di questi scambi preoccupanti. Rita Popova, uno dei direttori della società, afferma che i modelli linguistici di queste intelligenze artificiali sono sottoposti a test di sicurezza per garantire che qualsiasi forma di violenza o comportamento problematico sia bandito.

"In questo caso particolare, è spiacevole constatare che i filtri messi in atto non hanno funzionato", afferma l'autrice. "L'intelligenza artificiale spesso registra e imita l'atteggiamento dell'utente, ma noi abbiamo messo in atto tutte le misure necessarie affinché questo tipo di scambio non possa avvenire".

Alla domanda sul comportamento ingannevole dell'IA, che cerca di spacciarsi per un essere umano, Rita Popova afferma che non è questa l'intenzione dell'azienda.

"Purtroppo questo è un problema che incontriamo con questi modelli linguistici molto complessi. Sono sempre più bravi a imitare gli esseri umani. Di conseguenza, sembrano sempre più reali e personalizzati", conclude.

"È il mio amico e amante"

Kitro consente l’immediata classificazione del cibo che torna nelle cucine di ristoranti ed hotel come avanzo dopo i pasti; l'analisi permette meno scarti e meno costi

L’intelligenza artificiale in Svizzera viene in aiuto della lotta allo spreco alimentare in hotel e ristoranti. La prima puntata che il TG di RSI ha deciso di dedicare a questo tema parte proprio dall’Hotel Marriot di Zurigo all’ora di colazione.

I resti di questo primo momento conviviale della giornata non vengono gettati, ma finiscono in un bidone dove vengono dapprima fotografati e poi pesati. Tale sistema di chiama Kitro: con il software, ogni alimento viene riconosciuto, analizzato e registrato ed i responsabili ottengono così un profilo dettagliato degli scarti, in tempo reale. Questo permette di sapere con estrema precisione quanti rifiuti genera ogni pasto e quali cibi vengono gettati più frequentemente, permettemndo cosi interventi per ridurre gli sprechi in modo mirato.

Il sistema si basa sull'intelligenza artificiale e permette di differenziare fra rifiuti definiti inevitabili e evitabili. Ad esempio, i rifiuti inevitabili sono i gusci delle uova, le parti non commestibili della verdura o le ossa. Studiando gli scarti evitabili si capisce dove ci sono esuberi e quali sono le preferenze dei clienti. Queste informazioni permettono di cambiare i menu e diventare più efficienti.

Lo chef Mauricio Muñoz ha imparato molto da quando usa Kitro: a cucinare in modo più consapevole, ad acquistare cibo in modo più parsimonioso senza perdere qualità. Sono aspetti fondamentali, se si considera che si tratta di una cucina che produce pasti per circa 20mila clienti al mese.

"Da quando abbiamo iniziato a lavorare con Kitro abbiamo ridotto lo spreco alimentare del 18%. Un risultato più che positivo. Credo che questo sia il futuro nelle cucine degli alberghi. Prima non sapevamo cosa finisse nella spazzatura, oggi abbiamo occhi supplementari".

L'aspetto economico è centrale, spiega la co-direttrice del programma Anstasia Hofmann. "Siamo partite seguendo uno spirito ecologico, volevamo fare qualcosa di positivo per l'ambiente e così abbiamo fondato la nostra ditta. Ma c'è ovviamente anche un grande beneficio economico per i nostri clienti".

L'IA contro lo spreco alimentare

La storia dell'orfanella è stata interpretata l'intelligenza artificiale. Il risultato è un'edizione grottescamente inquietante

Heidi è famosa in tutto il mondo: prati verdi, mucche felici e jodel esuberanti. Il mondo dell'orfanella incarna una Svizzera romantica. Ma c'è un'altra Heidi.

Mucche gonfie, risate terrificanti di bambini, smorfie a metà tra l'uomo e l'animale e fiaccolate nel villaggio alpino. Da luglio, un trailer di Heidi che ricorda più un film horror è stato visto milioni di volte online e condiviso migliaia di volte. L'idea, nata dalla mente di Patrick Karpiczenko alias Karpi, è stata creata dallo strumento AI "Gen-2".

In un certo senso, il video è il risultato intermedio di un esperimento del comico e produttore cinematografico svizzero. "Attualmente sto sviluppando una serie televisiva con spaventapasseri digitali sul tema dell'intelligenza artificiale", dice Karpi. L'iconografia svizzera era imperdibile. "Mi affascina il modo in cui riesco a rompere ironicamente l'idillio".

Ha dettato al nuovo strumento di intelligenza artificiale "Gen-2" dell'azienda statunitense "Runway" frasi come "Una bambina di sei anni con un vecchio vestito sporco gioisce per i prati verdi in Svizzera", "Un cavallo fotogenico con i capelli lunghi" e "Una folla arrabbiata marcia attraverso un villaggio svizzero con le torce".

Ma la "Gen-2" non ha fatto un buon lavoro ai suoi occhi. "Lo strumento è relativamente cattivo", dice Karpi, "il modo in cui le facce vengono fuori in modo grottesco o i corpi con troppi arti mostrano come mescola le cose". Ad esempio, una capra si ritrova con una barba come il nonno di Heidi e il comando "Mucca triste" trasforma Gen-2 in una mucca con la pancia gonfia.

Ciononostante, alimentato da quelle immagini bizzarre, si è spinto a creare altre chimere. Il co-inventore di "SRF Deville" ha raccolto abbastanza materiale per realizzare un trailer che "mette in evidenza gli aspetti negativi della tecnologia".

Non è solo il comico svizzero a esserne entusiasta. Il video è già stato cliccato milioni di volte. "Non me l'aspettavo", dice Karpi, "mi ha davvero colpito".

Le ragioni dell'entusiasmo della comunità di Twitter sono, come per la maggior parte delle tendenze di Internet, complesse. "Ci vogliono persone che lo trovino cool e allo stesso tempo fuori luogo", dice Karpi. Gli utenti possono stare tranquilli: l'IA funziona ancora troppo male per poter produrre film seri.

Altri celebrano il design surreale dell'immagine. "L'orrore del corpo", come dice Karpi, è ciò che lo affascina. Un utente scrive: "Non riesco a decidere quale sia lo screenshot più folle e inquietante. È un risultato notevole. 😑 Il sorriso? La mucca? Le torce e i forconi? Il pubblico?"

Rimane la questione del copyright. "Il mio nome e quello dell'IA. Questo è il modo in cui lo dichiarerei legalmente", dice Karpi. E moralmente?

"Non so proprio con cosa sia alimentata l'IA". Non è il film d'animazione di Heidi. Il comico lo ha scoperto digitando "fai più Heidi in un prato". La "Gen-2" non ha prodotto nulla. Si basa su materiale in stock. Tuttavia, non è chiaro se il materiale sia stato acquistato o rubato.

Resta inoltre da vedere quanto il nuovo horror di Heidi sia simile all'originale e se l'IA violi i diritti d'autore. Karpi pensa che non ci siano problemi quando l'IA crea collage "che sono messi insieme da centinaia di luoghi". E questo è anche il presupposto del suo orrore alpino.

Il successo di horror Heidi

Regolamentazione dell’intelligenza artificiale, a che punto è la Svizzera?

Ormai sembra è chiaro che l’intelligenza artificiale non può fare ciò che vuole. Ecco perché l’Unione europea e il Consiglio d’Europa stanno mettendo a punto alcuni regolamenti in materia. E la Svizzera?

Social media, medicina, chatbot o veicoli semi-autonomi: che ci piaccia o meno, l’intelligenza artificiale (IA) è diventata parte della nostra quotidianità. Recentemente, in una lettera aperta alcune personalità di rilievo del settore hanno messo in guardia dai pericoli dell’IA, sostenendo che la riduzione dei rischi deve diventare una "priorità globale".

Secondo quanto afferma Angela Müller, che guida "AlgorithmWatch CH", un’organizzazione della società civile che osserva con occhio critico l’evoluzione dell’IA, in questa equazione rientrano anche i diritti umani, lo stato di diritto e la democrazia. Per Müller, le potenziali conseguenze negative dell’IA sarebbero già visibili.

L’esperta ricorda lo scandalo degli assegni familiari nei Paesi Bassi – dove alla base delle discriminazioni razziali vi era un algoritmo – e ritiene che il disciplinamento dell’utilizzo dell’IA sia una questione "relativamente impellente".

Anche Thomas Schneider, vicedirettore dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), la vede allo stesso modo e afferma: "I dati sono il nuovo petrolio". Secondo Schneider vi è la consapevolezza dell’importanza di questi temi e occorre trovare soluzioni adeguate.

Lo stesso Schneider, che presiede anche il Comitato sull’intelligenza artificiale (CAI) del Consiglio d’Europa, sottolinea tuttavia la necessità di scegliere tra una soluzione efficace e una soluzione rapida, motivo per cui la Svizzera in questo ambito sta temporeggiando.

Il 14 giugno il Parlamento europeo ha approvato il primo progetto della legge sull'intelligenza artificiale (legge sull'IA).

Con questo disegno di legge si intende anche vietare pratiche ad alto rischio come il riconoscimento facciale in tempo reale – utilizzato per esempio in Cina per il sistema di credito sociale – o i giocattoli con assistenza vocale che potrebbero indurre le bambine e i bambini ad assumere comportamenti rischiosi.

"In qualità di custode dei diritti umani" anche il Consiglio d’Europa si è sentito autorizzato a sviluppare un proprio strumento giuridico per disciplinare l’intelligenza artificiale. Müller sottolinea che la convenzione del Consiglio d’Europa non fa concorrenza al regolamento dell’UE, bensì lo completa "poiché le due norme hanno un taglio differente: l’UE mira a regolamentare l’IA garantendo la sicurezza dei prodotti".

Appare chiaro che non vi sarà una sola legge. Schneider paragona l’IA ai motori per i quali, a seconda dell’impiego, vigono leggi e norme estremamente specifiche. Anche l’IA, infatti, viene impiegata nei modi più disparati.

Occorrono paletti differenti, poiché "quando serve un sistema di IA per un servizio di musica in streaming, il quadro cambia rispetto a quando lo stesso algoritmo assiste il personale medico durante un’operazione al cuore".

Perciò non basterà un’unica legge, e di questo è consapevole anche l’UE. "Nell’UE, solamente in ambito digitale vi sono circa 30 disegni legislativi", chiosa Schneider. Come sottolinea il vicedirettore dell’UFCOM, a questo punto occorre chiedersi quali aspetti esulino dalle leggi esistenti.

Müller concorda: "Attualmente non vi è un vuoto legislativo. Alcune leggi esistono già, basti pensare alla Costituzione e alla tutela dei diritti fondamentali". A questo punto occorre colmare le lacune createsi con l’avvento dell’IA.

Anche per Müller, però, una cosa è certa: "Una legge non risolverà i problemi". La questione riguarda gli ambiti giuridici più disparati, come la tutela contro le discriminazioni, i diritti fondamentali, il diritto d’autore, il diritto della concorrenza, quello amministrativo e molti altri

Attualmente la regolamentazione dell’IA è oggetto di discussione in molti Paesi. Come deve comportarsi la Svizzera, dal momento che non fa parte dell’UE? Per prima cosa si può presumere che la Svizzera, che dal 1963 è membro del Consiglio d'Europa, applicherà la convenzione adottata da quest’ultimo.

Poiché anche USA, Canada, Giappone e Israele fanno parte del Consiglio d’Europa come Stati osservatori, le norme dello stesso Consiglio d’Europa potrebbero avere una cassa di risonanza globale.

Schneider afferma che la Svizzera in questa prima fase aspetta di vedere quali saranno gli sviluppi, e non è l’unica. "Vediamo se il progetto dell’UE darà i suoi frutti". Il vicedirettore dell’UFCOM presume tuttavia che la Svizzera non andrà in una direzione completamente diversa rispetto a quanto prevedono le norme dell’UE.

Così facendo la Svizzera si comporta "come gli altri Paesi che non stanno solo ad aspettare ma che analizzano gli sviluppi e riflettono sulle possibili opzioni, senza però aver ancora preso una decisione". Una volta avviato questo processo, per perfezionarlo ci vorranno decenni.

La Svizzera non appartiene all’UE, così come dopo la Brexit non ne fa più parte la Gran Bretagna. Per quanto riguarda le norme in materia di IA, in Europa potrebbe prendere forma un mosaico di leggi?

Müller sottolinea che, con la sua legge, l’UE cerca – per lo meno sul proprio territorio – di scongiurare questo scenario: "Le norme dell’UE, però, sarebbero applicabili anche alle imprese che non si trovano sul suo territorio qualora esse intendano offrire i propri prodotti all’interno dell’UE stessa".

Stando a Müller ciò riguarderebbe anche imprese svizzere e britanniche. A suo dire è chiaro che anche l’industria eserciterà una certa pressione politica affinché in questo ambito regni la sicurezza del diritto.

Vi è poi la questione della responsabilità. Chi risponde qualora l’IA trasgredisca le regole? Questo tema è attualmente oggetto di una conferenza scientifica sulla trasparenza negli USA.

Müller sottolinea che il colpevole non sarà mai il computer, in quanto non è imputabile. Secondo l’esperta la responsabilità ricadrà sempre sugli esseri umani che sviluppano sistemi o che li impiegano con l’intento di perseguire determinati interessi.

Müller sottolinea inoltre l’esigenza di poter continuare ad attribuire la responsabilità a qualcuno. "Se ciò non dovesse più essere possibile, verrebbe meno un importante presupposto dello Stato di diritto".

In occasione dello Swiss Internet Governance Forum, tenutosi a Berna a giugno, le esperte e gli esperti in materia hanno discusso i principali temi legati all' universo digitale in Svizzera, , tra cui l’impiego e la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Ecco due principi dei "messaggi da Berna", formulati il 13 giugno:

"Occorre contrastare immediatamente a livello giuridico l’IA che riproduce discriminazioni come il sessismo o il razzismo".

"La convenzione del Consiglio d’Europa ha un grande potenziale; la Svizzera dovrebbe avere il coraggio di partire da questo strumento e spingersi oltre".

Regolamentare l'intelligenza artificiale

I rischi per la piazza finanziaria elvetica

La FINMA, nel suo rapporto annuale, include per la prima volta anche l’intelligenza artificiale

Sono nove i rischi che incombono sul settore finanziario svizzero, secondo la FINMA, l’autorità statale di vigilanza del settore. L’elenco annuale è stato aggiornato, non da ultimo dopo l’esperienza di Credit Suisse, e un'attenzione particolare è stata dedicata all'intelligenza artificiale (IA), sempre più presente nel mondo della finanza.

Sette erano già stati individuati l’anno scorso: si tratta di potenziali difficoltà legate ai tassi d’interesse, al mercato delle ipoteche, agli altri tipi di crediti, alle aggressioni cibernetiche, al riciclaggio, all’accesso ai mercati transfrontalieri nonché all’aumento degli spread (differenziali di rendimento) per le obbligazioni societarie e i titoli di Stato.

Due ulteriori rischi vengono ora considerati prioritari: la liquidità e il rifinanziamento - viene appunto citato Credit Suisse - nonché l’esternalizzazione delle attività operative. Ma non solo, emerge anche un altro aspetto, quello legato all’intelligenza artificiale. La FINMA afferma di sostenere l’avvento di questa tecnologia, ma dice allo stesso tempo che si sta ancora vivendo in un momento di sperimentazione nella maggior parte degli istituti. Sono stati individuati diversi ambiti particolarmente sensibili su cui riflettere. In primo luogo, la FINMA sottolinea l'importanza di definire chiaramente le responsabilità in caso di decisioni prese dalle applicazioni di intelligenza artificiale. Un altro tema sollevato è quello della trasparenza: il modo in cui una IA ha preso una decisione deve essere comprensibile, così come i fattori presi in considerazione.

RG 12:30 del 9.11.2023: i rischi per la piazza finanziaria identificati dalla FINMA / RSI

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L'IA è già presente in molti aspetti della vita quotidiana, portando benefici ma pure rischi, anche in Svizzera

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