Premi, affitti, elettricità, trasporti, cibo: il costo della vita è alle stelle in Svizzera

Impennata dei prezzi dell'elettricità, aumento dei premi dell'assicurazione sanitaria: Settembre ha portato notizie particolarmente dure per le famiglie svizzere. La notizia si inserisce in un contesto generale di aumento del costo della vita. Una panoramica.

Alla fine di settembre il Consiglio federale ha annunciato che l'anno prossimo i premi dell'assicurazione sanitaria in Svizzera aumenteranno in media dell'8,7%, pari a 28,70 franchi al mese. Si tratta dell'aumento più consistente in oltre un decennio. Ma la situazione varia da regione a regione, come mostra la nostra infografica qui sotto. Gli aumenti vanno dal +6,5% di Basilea Città e Appenzello Interno al +10,5% del Ticino.

I premi sono aumentati costantemente dall'entrata in vigore della Legge federale sull'assicurazione malattia (LAMal) nel 1996. Nel 1997, il premio medio era di 138 franchi svizzeri. L'anno prossimo aumenterà del 150%, arrivando a quasi 360 franchi svizzeri.

Gli abitanti di Ginevra pagano i premi più alti del Paese: 454 franchi al mese per tutte le fasce d'età. Ginevra è ora a pochi franchi da Basilea Città. Appenzell Innerrhoden ha la bolletta media più bassa (246 franchi). La maggior parte dei cantoni francofoni si trova in cima alla classifica. Solo Friburgo e il Vallese rimangono al di sotto della media svizzera.

>> L'aumento dei premi colpisce in modo particolare la Svizzera francese. Reazioni e testimonianze:

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L'affitto di un appartamento in Svizzera sta diventando sempre più costoso. Lo dimostra l'indice degli affitti creato da Homegate, una piattaforma pubblicitaria immobiliare. L'inflazione, l'aumento dei tassi ipotecari e l'impatto della guerra in Ucraina sulle spese sono tra le spiegazioni. Inoltre, la domanda spesso supera l'offerta di immobili disponibili.

Gli affitti - la voce più importante del bilancio delle famiglie svizzere - hanno toccato un massimo storico in agosto, salendo a livelli mai visti dall'inizio dell'indicatore nel 2009. Rispetto al mese precedente, l'indice è salito di 0,3 punti a 122,7 punti. Nel confronto annuale, gli affitti sono aumentati in media del 3,9% in Svizzera.

La situazione è critica in diversi cantoni, tra cui Zurigo, Ginevra e Vaud. Con l'attrattiva economica della Svizzera, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento del numero di famiglie monopersonali, la domanda è in continua crescita. E c'è dell'altro: gli affitti potrebbero ancora aumentare di oltre il 15% entro il 2026, ha avvertito di recente Martin Tschirren, direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni.

>> Il tasso di alloggi sfitti è in calo in Svizzera:

Susanne Stöckl

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I PREZZI DELL'ELETTRICITÀ TORNANO A SALIRE

Dopo il balzo del 27% nel 2023, le bollette dell'elettricità sono destinate ad aumentare ancora nel 2024. All'inizio di settembre, la Commissione federale per l'energia elettrica (Elcom) ha annunciato un aumento medio dei prezzi del 18% per il prossimo anno. Per una famiglia che consuma 4.500 kWh, si tratta di 222 franchi in più rispetto a quest'anno.

Come per i premi e gli affitti, i prezzi dell'elettricità variano notevolmente da regione a regione. Con soli 0,10 franchi per kWh, il comune vallesano di Zwischbergen ha ancora l'elettricità più economica della Svizzera, con un prezzo cinque volte inferiore a quello di Braunau (TG), dove un kWh costa poco più di 0,50 franchi.

>> Perché i prezzi dell'elettricità continuano a salire?

Didier Kottelat

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I premi, gli affitti e l'elettricità non sono le uniche voci che gravano sempre più sui bilanci familiari. L'indice dei prezzi al consumo, che misura l'aumento dei prezzi di tutti i beni e servizi di consumo in Svizzera, ha raggiunto un livello record ad agosto, prima di scendere leggermente a settembre (-0,1%). In variazione annua, tuttavia, l'inflazione è tornata a crescere il mese scorso (+1,7% rispetto al mese precedente). 1,6% in agosto).

Da dicembre 2020, i prezzi sono aumentati in media di oltre il 6%, secondo l'Ufficio federale di statistica (UST). I costi di trasporto sono quelli che sono aumentati di più: +13%. Con un aumento dei prezzi del 7,5%, anche il budget alimentare degli svizzeri ha subito un'impennata. Anche le attrezzature per la casa (+8,6%), i ristoranti (+6,7%) e il tempo libero (+6,1%), come i servizi di streaming, hanno registrato un'impennata.

In questo contesto, si stima che una persona su sei in Svizzera potrebbe cadere nella precarietà. Questo fenomeno si riflette già nei negozi di alimentari solidali Caritas, che dalla pandemia Covid-19, e ancor più dalla primavera del 2022, hanno registrato un'impennata delle vendite in ogni regione del Paese. Se nulla cambia, l'aumento del costo della vita potrebbe trasformarsi in una crisi sociale, temono molti osservatori.

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Il costo della vita sale alle stelle 

Famiglia bernese: "Paghiamo l'assicurazione sanitaria quanto l'affitto"

Coloro che non ricevono quasi nessuna riduzione soffrono particolarmente per i premi del 2024. Ad esempio, la famiglia Nobs di Berna.

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CHF 359 a persona. Questo è il premio medio dell'assicurazione sanitaria nel 2024. 8,6% in più rispetto all'anno scorso. Il presidente della Confederazione svizzera, Alain Berset, spiega così questo notevole aumento: Ci sono più anziani, si fanno progressi in campo medico e si acquistano più servizi e farmaci sempre più costosi.

L'aumento dei premi varia da cantone a cantone. L'onere, che grava principalmente sulle spalle di coloro che ricevono a malapena una riduzione dei premi, è pesante ovunque. Questo è anche il caso della famiglia Nobs di Wengi, nel cantone di Berna.

C'è insonnia e tensione di coppia. Si deve sempre parlare di soldi.

Nel cantone di Berna, i premi aumenteranno dell'8,3% l'anno prossimo. Sebbene sia leggermente inferiore alla media, con 367 franchi il premio è superiore alla media svizzera. Il fardello è molto pesante, dice Mirjam Nobs. È una mamma casalinga con piccoli lavori secondari nel settore sanitario: "C'è insonnia e tensione di coppia quando si deve sempre parlare di soldi e della situazione finanziaria".

Con tutti gli assegni familiari, i Nob hanno a disposizione circa 9.000 franchi al mese. Troppo per una riduzione del premio. Inoltre, la famiglia non è stata in grado di pagare una fattura dell'assicurazione sanitaria l'anno scorso a causa di un deficit finanziario e non è quindi autorizzata a cambiare assicuratore nel prossimo anno.

Anche altri costi fissi rendono difficile la situazione della famiglia, spiega Mirjam Nobs. "Vorremmo andare in vacanza una volta all'anno, ma non possiamo permettercelo. Per noi è un lusso". Non hanno altra scelta che risparmiare.

Per questo motivo, qualche mese fa la famiglia si è trasferita in campagna, in un appartamento meno costoso. Cercano anche di integrare le loro entrate con piccoli lavori secondari. Ad esempio, hanno acquistato delle galline e vendono le loro uova.

In una conferenza stampa, il ministro dell'Interno Alain Berset ha sottolineato che il sistema sanitario svizzero è buono e quindi ha anche un prezzo. Tuttavia, ha anche ammesso che la situazione è difficile, soprattutto per le persone della classe media inferiore.

"L'aumento del premio si accompagna all'aumento dell'affitto o dei prezzi dell'energia. Questo rende la situazione molto difficile", ha dichiarato Berset. "Ora tutte le parti interessate - comprese quelle a livello politico - devono assumersi le proprie responsabilità, lavorare insieme e cercare soluzioni e riforme".

"L'onere è molto grande"

Paghiamo più di un quarto del nostro reddito familiare per l'assicurazione. "Sovraassicurato", dice la protezione dei consumatori - "un'esigenza dei clienti", controbatte il CEO di Helvetia. Una cosa è chiara: il governo federale vuole agire sulle assicurazioni sulla vita.

In media, i cittadini svizzeri spendono oltre 1.000 franchi svizzeri al mese per l'assicurazione. Solo gli abitanti di Hong Kong e degli Stati Uniti investono di più nella protezione contro gli imprevisti. Naturalmente, molte assicurazioni sono obbligatorie: in primo luogo i premi dell'assicurazione malattia, i contributi sociali per l'AVS, l'AI o il regolamento di sostituzione del reddito. Questi costi possono tuttavia essere in qualche modo ottimizzati con il confronto e la rinuncia all'assicurazione. La libertà di scelta è maggiore quando si tratta di assicurazioni sulla proprietà o sulla vita.

In Svizzera una famiglia media spende quasi il 25% per le assicurazioni. Troppo, dice Sara Stalder, direttore generale della Fondazione per la protezione dei consumatori: "La popolazione svizzera è sicuramente il gruppo di persone meglio assicurato al mondo, perché ha un elevato bisogno di sicurezza". Ma alcune compagnie assicurative se ne approfittano, sostiene l'avvocato dei consumatori. "Le compagnie di assicurazione sanno che c'è una grande disponibilità a pagare".

Stadler aggiunge che, tuttavia, anche i rischi multipli assicurati, come quelli legati ai viaggi o ai furti, rappresentano un fattore di costo superfluo. "Non siamo sovraassicurati", afferma il direttore generale dell'Helvetia Assicurazioni. Il suo argomento: "I nostri sondaggi mostrano che la soddisfazione dei clienti è molto alta", afferma Philipp Gmür e aggiunge che i premi valgono il loro prezzo.

Il governo federale vuole intervenire sulle assicurazioni sulla vita

Le polizze di assicurazione sulla vita sono una particolare spina nel fianco di Sara Stalder: "Le polizze che hanno una componente assicurativa e una componente di risparmio sono costose e non è possibile annullarle senza perdere molto denaro". Inoltre, i rendimenti promessi sono spesso irrealistici. Ciò è confermato da un'indagine dell'organo di vigilanza finanziaria FINMA.

Su richiesta, l'autorità federale scrive: "La Finma ha stabilito che nello scenario 'sfavorevole', i calcoli a campione per le polizze vita erano troppo ottimistici per oltre il 90% dei circa 80.000 contratti assicurativi esaminati". È ora necessario creare una base decisionale trasparente per i clienti, conclude l'autorità federale. In agosto, la Finma aveva già annunciato di voler rafforzare la vigilanza in questo settore.

Il CEO di Helvetia: "Non riesco ancora a comprendere le critiche della Finma".

"Abbiamo preso atto delle critiche della Finma", afferma Philipp Gmür del Gruppo Helvetia. "Progettiamo i nostri prodotti assicurativi vita sulla base dei requisiti di legge e dei regolamenti della FINMA. Ci supervisiona in questa attività e riceve da noi tutta la documentazione necessaria sui prodotti", afferma Philipp Gmür. Pertanto, non può ancora comprendere le critiche della Finma. "Ma ora stiamo valutando le critiche", afferma.

La Svizzera è sovraassicurata?

Costo della vita: crisi sociale imminente?

C'è una risposta all'impennata dei costi sanitari in Svizzera?

L'anno prossimo gli svizzeri e le svizzere dovranno ingoiare un boccone amaro: i premi dell'assicurazione sanitaria aumenteranno in media dell'8,7%. Da molti anni i costi della sanità di base sono aumentati più dell'inflazione. Perché? E c'è una via d'uscita da questo circolo vizioso? 

La Svizzera non è l'unica a subire i postumi della pandemia di Covid-19 e ad affrontare l'impatto sui costi dell'invecchiamento della popolazione. Ma il sistema sanitario svizzero presenta anche problemi interni unici che hanno dato grattacapi ai ministri e alle ministre della sanità che si sono succeduti. 

Perché questo enorme aumento nel 2024? 

La crescita dell'8,7% in media per i premi dell'assicurazione sanitaria è particolarmente dura anche per gli standard recenti. Si tratta dell'aumento annuale più elevato dal 2010 (10,8%), nonostante le previsioni generali di inflazione siano di appena il 2,2% per quest'anno e per il prossimo. 

I premi delle assicurazioni sanitarie non copriranno i 35 miliardi di franchi svizzeri di costi sanitari di quest'anno. Anche le entrate sono state inferiori alle spese l'anno scorso. Inoltre, il cattivo andamento dei mercati finanziari ha intaccato le riserve delle compagnie assicurative. 

Il costo dei farmaci è aumentato del 5,5% quest'anno, ha dichiarato l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Anche i conti per i trattamenti di medici e ospedali sono aumentati, anche a causa di una modifica della struttura tariffaria per le cure ospedaliere effettuata nel 2022, che ha provocato un ritardo nell'emissione di molte fatture a quest'anno.     

A questo si aggiunge l'aumento dei trattamenti ambulatoriali, come la fisioterapia e il supporto psicologico. 

L'industria sanitaria e il Governo possono risparmiare? 

L’UFSP afferma di aver "ridotto i prezzi dei farmaci di oltre un miliardo [di CHF] dal 2012 e le tariffe dei laboratori del 10%", oltre ad altri risparmi. 

Il ministro della Salute uscente Alain Berset si è lamentato del fatto che il Parlamento abbia bloccato o annacquato alcune delle sue proposte di risparmio più ambiziose, come l’adeguamento del prezzo dei farmaci in Svizzera ad altri Paesi dove costano meno. Si ritiene che potenti gruppi di interesse, come l'industria farmaceutica, abbiano avuto un ruolo nel bloccare le riforme sanitarie. 

Berset ha anche lanciato una frecciatina ai e alle pazienti: "Dobbiamo tutti valutare se una visita dal medico è davvero necessaria, e se possiamo andare prima dal medico di famiglia invece di consultare immediatamente un costoso specialista". 

Altre misure possono essere messe in atto per risparmiare sui costi sanitari. Il sorvegliante dei prezzi al consumo, Stefan Meierhans, ritiene che l'assicurazione sanitaria elvetica dovrebbe rimborsare le persone che acquistano farmaci più economici all'estero. 

Martin Landolt, presidente dell'associazione delle assicurazioni sanitarie SantéSuisse, ha dichiarato al quotidiano Tages-Anzeiger che nel settore sanitario vengono eseguiti troppi trattamenti inefficaci. 

Questo è stato un tema ricorrente nei media e nel Parlamento svizzeri, oltre alle critiche sul fatto che alcuni dottori e dottoresse vengono pagati troppo.   

Esponenti della politica, delle compagnie assicurative e del settore ospedaliero esprimono preoccupazione per le inefficienze e gli sprechi di denaro, anche se non sono d'accordo su come risolvere questi problemi. 

Sul quotidiano Blick, Anne-Geneviève Bütikor, direttrice del gruppo ospedaliero H+, ha parlato di una manciata di ospedali costretti a chiudere per mancanza di fondi. "Se non ci saranno piani generali per adattare il sistema a medio termine, ne seguiranno altri", ha avvertito. 

Secondo Thomas Boyer, direttore del Groupe Mutuel, parte del problema è che sono i Cantoni a gestire e controllare gli ospedali statali. 

"Si trovano in una posizione che sa di conflitto d'interessi: sono proprietari degli ospedali, quindi hanno un interesse personale a garantirne la redditività. Allo stesso tempo, definiscono il tasso di rimborso delle fatture emesse ai e alle pazienti", ha dichiarato alla televisione pubblica svizzera RTS all'inizio di quest'anno. 

Il presidente di SantéSuisse Landolt suggerisce che sia il Governo federale a gestire il sistema ospedaliero, piuttosto che i Cantoni. La questione è diventata una patata bollente nell'anno delle elezioni politiche. Sono diversi i partiti che presentano piani per riformare il sistema sanitario e ridurre i costi assicurativi. 

Ma il ministro della Salute Berset è convinto che il "sistema sanitario molto buono" della Confederazione non abbia bisogno di una revisione radicale. "A eccezione del 1848 [anno di radicali riforme politiche in Svizzera], non sono mai stato un sostenitore delle rivoluzioni", ha dichiarato. "Non ce n'è bisogno adesso". 

Come si colloca il sistema sanitario svizzero a livello internazionale? 

La Svizzera ha l'assistenza sanitaria più costosa tra i 38 Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), secondo gli ultimi dati pubblicati in uno studio comparativo. 

"In media, lo stesso pacchetto di beni e servizi [sanitari] costerebbe in Svizzera il 72% in più rispetto alla media OCSE", si legge nel rapporto. La gestione di un ospedale in Svizzera costa più del doppio rispetto alla media OCSE. 

Il rapporto rileva inoltre che la Svizzera spende per la salute la terza quota più grande del PIL (11,3%) rispetto a tutti i Paesi dell'OCSE, dopo Stati Uniti e Germania (media OCSE 8,8%). 

La popolazione elvetica è più che soddisfatta della "disponibilità di un'assistenza sanitaria di qualità nel luogo in cui vive" rispetto alla maggior parte dei Paesi OCSE. Circa il 91% delle persone svizzere intervistate è soddisfatto rispetto a una media OCSE del 71%. 

Tuttavia, il sito svizzero di comparazione dei prezzi Moneyland.ch fa una postilla a questa soddisfazione nel suo sondaggio pubblicato a luglio. Su una scala da uno a dieci, le 1’538 persone intervistate hanno dato alle assicurazioni sanitarie un voto generale di 7,9, che scende a 7,4 nella valutazione del rapporto qualità-prezzo. 

I costi sanitari sono spesso tra i problemi principali che svizzeri e svizzere segnalano ogni anno a diversi sondaggi dei media sulle preoccupazioni della popolazione. 

I premi sanitari continueranno a superare l'inflazione? 

È una delle domande più difficili a cui rispondere con un certo grado di precisione, ma data l'ampia gamma di problemi segnalati da chi si intende del sistema sanitario, rimane una possibilità. 

"Dobbiamo affrontare il problema dell'aumento dei costi sanitari. È una vera emergenza", ha dichiarato durante l’estate Thomas Boyer del Groupe Mutuel alla RTS. 

Tuttavia, l'Associazione dei medici svizzeri FMH insiste sul fatto che negli ultimi 15 anni i costi sanitari sono aumentati solo di un modesto tasso annuo del 2,6%. I premi delle assicurazioni sanitarie sono cresciuti molto di più perché il modello "antiquato" di assicurazione sanitaria non è al passo con i costi e con l'evoluzione delle cure, che consentono un maggior numero di trattamenti ambulatoriali, sostiene la FMH. 

La FMH ha avviato colloqui con l’UFSP e con le assicurazioni sanitarie per definire un nuovo modello di finanziamento dei costi sanitari e un nuovo sistema di regolamentazione della fatturazione da parte di ospedali e medici. Secondo la FMH, ciò consentirebbe di allineare meglio i costi dell'assistenza sanitaria ai finanziamenti, riducendo in parte il peso dell'aumento dei premi assicurativi. 

Ma i piani di riforma, in corso da circa 14 anni, non hanno ancora dato frutti.     

Traduzione dall’inglese: Sara Ibrahim 

C'è una fine alla spirale dei prezzi?

Tra carenza di alloggi e aumento degli affitti, gli studenti faticano a trovare una sistemazione

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Gli studenti della Svizzera francese tornano all'università e all'istruzione superiore. Ma tra la carenza di alloggi e l'aumento degli affitti, per molti di loro trovare un posto dove vivere rimane un vero e proprio percorso a ostacoli.

Anche quest'anno, trovare un posto dove vivere è un vero grattacapo per chi sta seguendo la propria formazione lontano da casa.

"Abbiamo sempre studenti che vengono da noi in preda al panico, dicendo che non hanno una soluzione abitativa", spiega Cédric Rychen, direttore del Dipartimento Affari Sociali dell'Università di Losanna, a La Matinale de la RTS.

Gli alloggi disponibili sono scarsi e gli affitti sono spesso troppo cari per i bilanci degli studenti, che raramente superano i 600-800 franchi.

"È vero che la presenza di alloggi con affitti sempre più alti comporta un'ulteriore difficoltà", afferma Cédric Rychen.

L'aumento dei tassi di interesse ha fatto lievitare gli affitti e non è raro "vedere appartamenti o addirittura stanze in case private a 900 franchi", osserva Cédric Rychen. "Quello che, qualche anno fa, non vedevamo affatto", aggiunge.

>> Si veda anche il rapporto 19h30 sugli studenti in situazione di precarietà:

Poiché trovare una stanza, anche in famiglia, si rivela troppo costoso per molti studenti, molti decidono di fare i pendolari.

Cédric Rychen osserva questo fenomeno anno dopo anno. Gli studenti dell'Università di Losanna provenienti dai cantoni francofoni limitrofi sono sempre più pendolari. "Se non riescono a trovare una sistemazione nella regione, devono restare nei paraggi", dice.

A suo avviso, però, questa soluzione presenta altri svantaggi. "Se viaggiano da casa, dalla casa dei genitori, risparmiano sull'alloggio, ma in compenso devono sostenere costi di trasporto aggiuntivi", spiega Cédric Rychen.

"E questo è un sacco di fatica in più per gli studenti, i cui programmi di studio sono a volte estremamente impegnativi", continua.

Tre anni fa, il Cantone di Vaud ha costruito quasi mille alloggi per studenti, ma per l'inizio del nuovo anno scolastico mancano ancora tra le 300 e le 400 unità.

Friburgo e Neuchâtel sono andati leggermente meglio. Gli immobili sono particolarmente scarsi a Ginevra e Losanna, dove gli affitti sono inaccessibili.

Gli studenti faticano a trovare alloggio

La compressione del costo della vita mette le famiglie svizzere a rischio di povertà

La povertà è sempre più visibile nella Svizzera ricca. Le testimonianze di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese si accumulano in un periodo di aumenti generalizzati dei prezzi. Le cifre ufficiali, tuttavia, non riescono a cogliere la gravità della situazione, secondo i direttori di due diverse organizzazioni che monitorano la situazione delle famiglie che vivono in condizioni precarie.

"Ci sono notevoli lacune nei dati necessari per valutare la povertà e la precarietà in Svizzera", afferma Emilie Rosenstein, direttrice dell'Observatoire des précarités dell'Università di Scienze Applicate al Lavoro Sociale e alla Salute (HETSL) di Losanna, che si concentra sulle persone in difficoltà economica. "Le statistiche attuali ci danno solo delle istantanee della povertà. Non ci dicono quali persone si trovano sistematicamente in una situazione di precarietà.

Accoglie con favore l'istituzione da parte del governo di un sistema di monitoraggio della povertà a livello nazionale, notando che potrebbe fornire un quadro più sfumato della povertà in Svizzera.

Secondo i dati ufficiali, l'8,7% della popolazione svizzera - l'equivalente di circa 745.000 persone - si trova al di sotto della soglia di povertà. La pandemia ha spostato appena i numeri, con una quota di povertà dell'8,5% nel 2020 e dell'8,7% nel 2019. In un comunicato stampa, l'Ufficio federale di statistica ha sottolineato con orgoglio che la Svizzera "vanta un tenore di vita superiore a quello della maggior parte dei Paesi dell'Unione europea".

La valutazione di Rosenstein è meno positiva. "Possiamo essere soddisfatti del fatto che i dati sulla povertà non siano esplosi dopo la pandemia. Tuttavia, c'è un lento aumento che non si riflette ancora nelle statistiche", avverte.  I dati non riescono a cogliere il crescente divario tra le famiglie a basso e ad alto reddito, un fenomeno che l'autrice considera problematico nel lungo periodo.

Il primo Barometro della famiglia, pubblicato nell'aprile 2023 dall'associazione Pro Familia Suisse e da Pax, una compagnia di assicurazione pensionistica rivolta alle famiglie, rivela una realtà meno brillante. È emerso che il 41% delle famiglie svizzere ha appena il necessario per soddisfare le proprie esigenze e il 28% non ha più nulla da risparmiare alla fine del mese. Più della metà di loro ha anche ammesso di aver già rinunciato a un trattamento medico o terapeutico per motivi di costo. "L'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità colpisce in particolare le famiglie a basso reddito, che si trovano in una situazione di precarietà", afferma il direttore di Pro Familia Philippe Gnaegi.

Questa tendenza si riflette anche nell'evoluzione dei salari reali svizzeri, che sono diminuiti di quasi il 2% tra il 2021 e il 2022, secondo l'Ufficio federale di statistica. Sebbene i salari nominali siano leggermente aumentati, l'inflazione ha eroso il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti. Ancora una volta, secondo Gnaegi, queste cifre non fanno piena luce sulle difficoltà incontrate dalle famiglie, poiché non tengono conto del costante aumento dei costi dell'assicurazione sanitaria.

L'inflazione è certamente meno significativa in Svizzera rispetto ad altri Paesi europei, come la Germania (7,9%) o il Regno Unito (oltre il 10%). "Possiamo essere meno compatiti di altri, ma dobbiamo stare attenti quando si tratta di fare paragoni", dice Rosenstein. L'autrice ci ricorda che quando i redditi disponibili iniziano a diminuire, sono soprattutto quelli più bassi a subirne le conseguenze.

Il direttore dell'Osservatorio delle Precarità ritiene che lo Stato debba non solo aiutare chi è più svantaggiato, ma anche agire preventivamente per aiutare le classi medio-basse che faticano a sbarcare il lunario, prima che scivolino nella povertà.

"La politica familiare è il parente povero del nostro sistema sociale", spiega Philippe Gnaegi. Il direttore di Pro Familia raccomanda di estendere le prestazioni integrative per le famiglie, già in vigore in quattro cantoni. Si tratta di una forma di sostegno finanziario per le famiglie che lavorano e che non sono in grado di coprire le esigenze di base del proprio nucleo familiare, comprese le spese di malattia.

Secondo Philippe Gnaegi, è necessario adottare misure per facilitare la conciliazione tra vita privata e professionale. Egli sottolinea che in Svizzera sei donne su dieci lavorano a tempo parziale, un tasso quasi senza precedenti in Europa. "Dobbiamo creare più strutture per l'infanzia, mantenere i costi bassi e garantire la qualità dell'assistenza", afferma il direttore di Pro Familia. Ritiene quindi che la legge sull'assistenza all'infanzia approvata dal Consiglio nazionale (camera bassa del Parlamento) nel marzo 2023 sia un passo nella giusta direzione. Esso prevede la concessione di un aiuto per ogni bambino accudito da terzi dalla nascita alla fine della scuola primaria.

"Ci sono due cose che pesano molto sui bilanci familiari: l'affitto e l'assicurazione sanitaria. Queste sono le principali cause di indebitamento", afferma Rosenstein, sottolineando che oggi quasi un terzo dei costi sanitari è a carico dei singoli individui. "Questa situazione è problematica, perché il tasso è quasi doppio rispetto alla media dei Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), e continuerà a crescere".

Gnaegi è favorevole a limitare i premi dell'assicurazione sanitaria al 10% del reddito familiare. Un sistema del genere è già in vigore nel Cantone di Vaud. Il Partito Socialista ha presentato un'iniziativa per estendere questo sistema. Per il momento, tuttavia, né il governo né il parlamento sono convinti dell'iniziativa e vorrebbero presentare una controproposta.

Stefan Meierhans, il controllore dei prezzi del paese conosciuto da molti come "Mr. Prezzo", sostiene che la Svizzera potrebbe fare di più per sfruttare il potere della concorrenza. "Bisogna mettere in gioco la concorrenza", dice. "C'è troppo poco movimento da parte dei consumatori.

Rosenstein non è d'accordo: "Giocare con la concorrenza può aiutare alcune persone, ma non solleverà coloro che stanno affrontando grandi difficoltà". "

La risposta, a suo avviso, sta nell'affrontare il problema delle persone che non richiedono le prestazioni sociali per le quali hanno diritto. Molte persone che avrebbero diritto a prestazioni integrative nell'ambito dell'Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti o dell'Assicurazione per l'invalidità non le richiedono, di solito perché non hanno familiarità con il sistema. "Dobbiamo indirizzare queste persone verso le soluzioni esistenti", afferma Rosenstein.

Quando raggiungono l'età della pensione, sempre più svizzeri scelgono di trasferirsi all'estero. Le persone con più di 65 anni rappresentano circa il 10% di tutti gli emigranti. Non si conoscono bene i motivi che li spingono a emigrare, ma molti lo fanno per motivi economici.

"Con il nostro sistema pensionistico, che si basa molto sulla previdenza individuale, alcune persone si trovano in situazioni difficili anche dopo aver lavorato tutta la vita", osserva l'esperta. Per loro, trasferirsi all'estero può essere un modo per preservare la propria dignità ed evitare di dover chiedere assistenza.

Povertà in Svizzera sempre più visibile

Di quanto aumenteranno i prezzi dell'elettricità nel vostro comune nel 2024?

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L'anno prossimo le bollette dell'elettricità aumenteranno in media del 18%. Questi aumenti variano notevolmente da regione a regione. Scoprite la tariffa del vostro comune sulle nostre mappe.

Le bollette dell'elettricità sono aumentate del 27% quest'anno. Nel 2024 aumenteranno ulteriormente. L'anno prossimo, l'aumento medio in Svizzera sarà del 18%, ha indicato la Commissione federale dell'energia elettrica (ElCom). Per una famiglia che consuma 4.500 kWh, si tratta di 222 franchi in più rispetto a quest'anno.

Questi aumenti variano significativamente da un distributore all'altro, come mostra la nostra mappa qui sotto.

>> Cliccare sui comuni per maggiori informazioni:

Nella Svizzera francese, gli aumenti più consistenti si registreranno nel cantone di Friburgo. In molti comuni, le tariffe del Groupe E sono aumentate di circa il 28%. A Estavayer-le-Lac, la bolletta aumenterà del 33%, sempre per una famiglia che consuma 4.500 kWh.

Anche gran parte del cantone di Neuchâtel vedrà aumentare le proprie tariffe di oltre il 25%. Ginevra rientra nella media svizzera.

Dopo aver registrato gli aumenti più elevati nel 2023, il Vallese e il Vaud rimarranno relativamente inalterati, con alcune eccezioni. L'aumento sarà generalmente inferiore al 15%, e talvolta anche al 5%.

Con soli 10 centesimi per kWh, il comune di Zwischbergen (VS) avrà ancora l'elettricità più economica della Svizzera. Il suo prezzo sarà cinque volte inferiore a quello di Braunau (TG), dove un kWh costerà poco più di 50 centesimi.

Prezzo dell'elettricità aumenta nel 2024

È la richiesta di Travail.Suisse per far fronte al costante aumento dei prezzi – Il sindacato: le aziende possono permetterselo

Aumenti salariali generalizzati fino al 4,5%; è la richiesta mossa da Travail.Suisse che sottolinea come “i salari reali dei lavoratori diminuiranno quest’anno per la terza volta consecutiva”. È “la prima volta che questo avviene nel dopoguerra”, sostiene in sindacato in un comunicato diramato oggi, giovedì.

A causa del continuo aumento dei costi nel 2023, sottolinea Travail.Suisse, i salari reali si situano al di sotto del livello del 2015. “Le aziende hanno un margine di manovra per gli aumenti salariali, vista la continua crescita della produttività e dei profitti, che ormai hanno superato il livello pre-Covid”.

L’organizzazione sindacale punta, inoltre, il dito contro i costi della vita che continuano a salire a causa di “affitti più alti, aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria e beni alimentari sempre più costosi”. Insieme ai costi energetici, questi fattori “stanno erodendo il potere d’acquisto dei lavoratori”.

L’inflazione e l’aumento dei costi, fra indebitamenti e precetti esecutivi in crescita: cosa fare?

SEIDISERA del 10.08.2023: L'inflazione in Italia rallenta, ma la spesa oltreconfine è un po' meno conveniente 

Salari, "necessari aumenti fino al 4,5%"

Paragonatevi con il resto della Svizzera

Gli utenti dei trasporti pubblici pagano troppo per i loro biglietti, dice Mister Prezzi

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Gli utenti dei trasporti pubblici pagano troppo per i loro biglietti, come ha denunciato l'Osservatorio dei prezzi alla fine di agosto. Stefan Meierhans punta il dito in particolare sul traffico regionale.

Il controllore dei prezzi Stefan Meierhans ha espresso la sua preoccupazione per l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici in Svizzera. E questo, mentre i loro costi devono rimanere adeguati per gli utenti, come stabilito dalla Costituzione federale dal 2016.

Ma nessuno ha realmente definito la linea rossa. Il termine "appropriato" rimane quindi una nozione piuttosto vaga. Tariffe "adeguate" significherebbero presumibilmente tariffe semplificate. Tuttavia, secondo Mister Prezzi, non è così. In qualità di regolatore dei prezzi, è quindi responsabile della valutazione di ciò che è considerato "appropriato".

Per Stefan Meierhans, a soffrire sono soprattutto gli utenti del trasporto regionale. Nel suo comunicato stampa, scrive che i passeggeri che utilizzano queste linee "spendono sempre di più per i posti occupati, ma anche per quelli lasciati vuoti".

Egli sostiene una ripartizione equa degli oneri tra le autorità pubbliche e gli utenti del trasporto pubblico.

"La partecipazione degli utenti deve essere adeguata. Dobbiamo mettere in pratica questo principio. Per il momento, una quota equa, cioè 50% dagli sponsor e 50% dagli utenti", spiega a La Matinale.

>> Ascolta l'intervista di Stefan Meierhans su La Matinale

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Dopo la pandemia, i trasporti pubblici si sono svuotati, e così le casse. Da qui l'annuncio di aumenti delle tariffe, dopo quelli annunciati la scorsa primavera. Mister Prezzi vuole evitare qualsiasi eccesso, annunciando che i prezzi dei biglietti non supereranno più il 50% dei costi totali.

Va anche detto che mentre le FFS continuano a guadagnare sulle linee principali, tutto il traffico regionale rimane in perdita. I biglietti dell'autobus coprono solo il 10-40% dei costi. Per il resto, spetta alle autorità locali pagare il conto.

Pagare il trasporto pubblico con le tasse, o pagarlo ogni volta che lo si usa, alla fine non fa alcuna differenza. Ogni volta è il cittadino a pagare. Ma è la sensazione che è diversa. Quando le FFS aumentano i prezzi, rafforzano la nostra percezione che il trasporto pubblico sia costoso.

Per cambiare il modo in cui gli utenti guardano al trasporto pubblico e le loro abitudini, Germania, Spagna e Austria hanno adottato un approccio opposto, riducendo le tariffe.

"Il trasporto pubblico è troppo costoso"

Le privazioni sociali e materiali sono una realtà per una parte della popolazione.

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Rinunciare ad andare al ristorante, a far riparare l'auto o a farsi curare perché il budget non lo permette: questo è ciò che chiamiamo deprivazione materiale e sociale. Un fenomeno che ha colpito più del 5% della popolazione svizzera nel 2021, secondo l'Ufficio federale di statistica (UST).

Secondo questo nuovo indicatore calcolato dall'UST, circa una persona su venti è costretta a rinunciare a beni, servizi o attività sociali per mancanza di denaro. Questo tasso, tuttavia, rimane ben al di sotto della media europea dell'11,9%. Inoltre, il tenore di vita generale - stimato sulla base del reddito mediano disponibile - rimane superiore a quello dei nostri vicini.

Si tratta di un indicatore nuovo, in quanto finora abbiamo preso in considerazione solo la deprivazione materiale nella sua forma più diffusa, ovvero l'impossibilità di far fronte a una spesa imprevista di 2.500 franchi in un mese. Questo riguarda quasi il 20% della popolazione svizzera.

Il rapporto dell'UST evidenzia diverse statistiche sulla precarietà in Svizzera. Nel 2021, il tasso di povertà era dell'8,7% (+0,2% su base annua). Si tratta di 745.000 persone che vivono con un reddito inferiore alla soglia di povertà*, soprattutto cittadini stranieri, genitori single, persone senza istruzione post-obbligatoria o disoccupati.

Tuttavia, circa 157.000 persone vivevano al di sotto della soglia di povertà pur lavorando.

Il rapporto mostra anche che l'8% della popolazione rinuncia a regolari attività di svago retribuite, mentre una percentuale leggermente maggiore non può permettersi una settimana di vacanza all'anno. Infine, il 3% degli svizzeri non può permettersi di mangiare o bere qualcosa con la famiglia o gli amici almeno una volta al mese.

Questi dati sono particolarmente preoccupanti per la Caritas, che teme che la povertà in Svizzera sia aumentata "in modo significativo e continuo dal 2014", scrive l'associazione in un comunicato stampa.

Giornale radio: Cléa Favre Testo web: jop con ats

*Gli standard della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (CSIAS) fissano la soglia di povertà a 2.289 franchi al mese di reddito disponibile per una persona sola e a 3.989 franchi al mese per due adulti e due bambini.

La privazione materiale è una realtà 

Elettricità o assicurazione sanitaria: a settembre sono arrivate altre cattive notizie per le famiglie svizzere in termini di costo della vita.

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