Il mercato dei festival in Romandia è sempre più saturo

Simone Fassora

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Ogni anno nascono nuovi festival musicali nella Svizzera francese, che vanno ad aggiungersi a un'offerta già molto ricca. Il futuro è sempre più incerto per alcuni di loro, soprattutto di fronte all'aumento delle tariffe degli artisti o alla riduzione delle sovvenzioni.

A poche settimane dall'annuncio della seconda edizione del Vibiscum Festival, a Vevey, è stato presentato un nuovo evento nella regione di Losanna: Hyper Ouest. Questi due eventi, distanti appena 30 chilometri l'uno dall'altro, sono il riflesso di un mercato sempre più carico.

Negli ultimi dieci anni sono apparse regolarmente nuove offerte. E questa stagione sarà anche il caso del Giura con il Festi'live di Porrentruy e il Dritchino di Courgenay.

Futuro complicato per i festival più piccoli

E questo mercato potrebbe diventare ancora più affollato. "Ci sono buone possibilità che ci siano altri festival, perché non abbiamo ancora grandi attori internazionali nella Svizzera francese", ha spiegato l'agente artistico Sébastien Vuiginier.

Allo stesso tempo, è possibile che alcuni festival scompaiano. Gli eventi di medie dimensioni (sotto le 10'000 persone) devono lottare con tariffe sempre più alte. "Penso che nei prossimi anni sarà dura per i festival più piccoli", ha detto Vuiginier.

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Petzi, l'organizzazione svizzera che riunisce i locali e i festival musicali senza scopo di lucro, accoglie con favore l'attuale boom, ma si interroga sulla reazione del pubblico.

"Dopo due anni di pandemia, potenzialmente ci sarà un cambiamento di abitudini", ha dichiarato la coordinatrice romanda. "Ora siamo tornati a una sorta di normalità, ma quest'anno sarà un po' un anno di prova per i festival", ha detto Anja Della Croce. "Per i grandi eventi non sono molto preoccupata, ma lo sono di più per gli eventi minori".

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Il dinamismo dell'offerta musicale, che aumenta di anno in anno, mette sotto pressione anche i grandi sostenitori, che reagiscono di conseguenza. Un nuovo festival del Canton Vaud che voglia ottenere il sostegno della Loterie romande, ad esempio, dovrà attendere la sua quarta edizione per poterne beneficiare. Questa è regola è in vigore dal 2013, un cambiamento arrivato dopo un aumento delle richieste di sussidio.

Più di recente, Vaud, Vallese e la Città di Ginevra hanno rivisto la loro politica di sovvenzioni, senza ridurre gli importi, ma concentrandosi su alcuni progetti e quindi sostenendo un minor numero di eventi.

Nell'era post-pandemica, la tendenza è quella di limitare la dispersione delle risorse per sostenere meglio gli attori regionali importanti che probabilmente sopravviveranno più a lungo. Un'altra sfida per le casse dei festival in Svizzera è l'aumento dei compensi degli artisti. Questo è il risultato di una forte concorrenza nazionale e internazionale, che è diventata ancora più forte dopo la pandemia.

Mercato dei festival saturato

"Luzern Live", un festival in tempo record

La nuova offerta si concentra sulla musica locale e punta a essere il più sostenibile possibile

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Era parte integrante dell'estate lucernese. A luglio, il lago di Lucerna si trasformava in un tempio della musica. Il Blue Balls Festival attirava circa 100'000 persone. Al KKL si sono esibiti grandi nomi: Ed Sheeran, Joss Stone, Iggy Pop e Rita Ora.

E poi, improvvisamente, il silenzio per quattro anni. Prima il Blue Balls è stato cancellato a causa della pandemia, poi a causa della malattia del direttore del festival Urs Leierer. La fine definitiva è arrivata nel settembre 2022.

Quasi contemporaneamente, un gruppo di appassionati di musica di Lucerna ha iniziato a lavorare su un concetto per un nuovo festival, nello stesso luogo, con nuove persone. L'obiettivo era ambizioso: già nell'estate del 2023, il loro festival "Luzern Live" sarebbe stato allestito per la prima volta.

Nell'ottobre 2022, la città di Lucerna ha dato il via libera a questo progetto. "Era un periodo in cui la maggior parte dei festival aveva già comunicato le proprie line-up", ricorda Piero Achermann, presidente dell'associazione "Luzern Live".

Come si fa a far decollare un festival così grande in così poco tempo? "Con tanto cuore e tanta passione", dice Achermann. E con una buona rete di contatti. Per il programma musicale è stata consultata l'agenzia lucernese "Orange Peel", che ha avuto sei mesi per ingaggiare band, musicisti e cantanti.

È stata una sfida, dice Mike Walker di Orange Peel, che sottolinea la differenza tra artisti nazionali e internazionali: "Se si è interessati a band o esordienti a livello nazionale, i tempi non sono così lunghi. Con i grandi artisti internazionali, invece, non avevamo molto tempo". In questo caso hanno avuto bisogno dell'aiuto di altre agenzie o di persone che si occupano dell'ingaggio di gruppi.

Nonostante le difficoltà, è stato messo insieme un programma di tutto rispetto. Circa 60 artisti si esibiranno al "Luzern Live" a partire su vari palcoscenici lungo il lago: il KKL, ad esempio, ospiterà la nota band britannica "The Kooks".

I concerti degli "Hermanos Gutiérrez" e dei "Black Sea Dahu" hanno già fatto registrare il tutto esaurito. Nel complesso, tuttavia, gli spettacoli al KKL sono molto meno numerosi rispetto ai tempi di Blue Balls. 

Il festival si concentra volutamente sulla musica svizzera, su un grande palco di fronte al KKL. È importante concentrarsi sul locale. Non solo nella musica.

E questo porta al tema della sostenibilità. Anche se non è facile, dice Mirco Meyer, responsabile della costruzione del "Luzern Live": "Se si vuole organizzare un festival sostenibile, tanto vale lasciare perdere, ne siamo ben consapevoli". Ma si può prestare attenzione ad alcuni punti, dice.

Per la tecnica è stata ingaggiata un'azienda della vicina città di Emmen. Per il percorso gastronomico sul lungolago - che era già una parte importante del festival in occasione del Blue Balls - si è cercata una cooperazione regionale, sia con i fornitori che con la gastronomia.

"Questo ci permette di ridurre le distanze per i trasporti. E questo è sostenibile", afferma Mirco Meyer.

Si vede che al timone ci sono persone saldamente ancorate alla regione. Questo colore locale si esprime anche negli stand gastronomici: le casette di legno sono tutte dipinte di blu e bianco, i colori lucernesi, che saranno usate anche nelle prossime edizioni.

Niente crisi per i prezzi dei biglietti e i compensi degli artisti

Il tema occupa l'industria musicale dal crollo delle vendite di dischi di circa vent'anni fa. Il costante aumento dei compensi degli artisti e il suo corollario, l'aumento dei prezzi dei biglietti, preoccupano il settore

Dopo la fine della pandemia di Covid che ha bloccato il mondo e la cultura, una nuova impennata dei compensi per i grandi nomi e le produzioni sta allarmando, e addirittura minacciando, un intero sistema.

Boom di compensi per le star anglosassoni

Si parla di cifre astronomiche per alcune star anglosassoni, che non si esibirebbero per meno di 700'000-750'000 franchi, mentre altri artisti internazionali partirebbero da 300'000-400'000 franchi.

Alcune giovani superstar, come Billie Eilish, stanno addirittura superando la barriera del milione di franchi. Anche i prezzi degli artisti francofoni più conosciuti sono aumentati, raggiungendo spesso i 150'000-200'000 franchi, rispetto agli 80'000 franchi del passato.

Naturalmente, tutti i festival e gli organizzatori di concerti negli Stati Uniti e in Europa deplorano questi aumenti vertiginosi. Les Vieilles Charrues, il più grande festival francese, situato a Carhaix, in Bretagna, è una sorta di Paléo, ma con 70'000 persone a sera (il doppio rispetto a Nyon).

Il suo direttore, Jérome Trehorel, sperava di vedere la fine di queste ricorrenti esplosioni di compensi dopo la breve tregua post-Covida del 2021, "quando gli artisti hanno fatto sforzi finanziari per tornare in scena". Purtroppo, questo crea disparità ancora maggiori tra i festival di medie dimensioni, che non possono più permettersi determinati artisti. E anche i festival più grandi, a seconda del loro modello di business o della loro struttura legale, non possono più correre il rischio di programmare certi artisti, perché non hanno la garanzia di vendita dei biglietti necessaria a far quadrare i loro conti".

I concerti potrebbero valere 38 miliardi entro il 2030

Il mercato dei concerti ha certamente acquisito un peso economico maggiore negli ultimi anni. Secondo la banca Goldman Sachs, il mercato del live varrà quasi 30 miliardi di dollari (29,1) nel 2023, ma potrebbe crescere fino a oltre 38 miliardi di dollari entro il 2030. Per un gruppo in tour, i concerti rappresentano tra il 33% e il 75% delle entrate.

L'attuale contesto inflazionistico è molto particolare perché è alimentato anche da un impressionante aumento dei costi di tutti i fornitori di servizi: trasporti (noleggio pullman, semirimorchi), alloggi, sicurezza, attrezzature tecniche, audio e luci e i dispositivi video tanto amati dagli artisti. Questi costi sono raddoppiati o addirittura triplicati.

All'Opus One, uno dei due principali produttori di concerti e spettacoli della Svizzera romanda, il direttore Vincent Sager ammette inequivocabilmente il forte impatto dell'aumento delle tariffe e dei costi di produzione sul prezzo dei biglietti: "Abbiamo dovuto fare i conti con i necessari aumenti dei prezzi dei biglietti per compensare gli aumenti delle tariffe o dei diritti, che in realtà spesso nascondono aumenti delle spese. Abbiamo aumentato i prezzi del 10-20% a seconda dei progetti artistici".

Di fronte a questi aumenti, alcuni festival hanno dovuto fare sacrifici artistici o, al contrario, aumentare il budget per la programmazione. Questo è particolarmente vero per il Paléo Festival. Per non aumentare i prezzi dei biglietti e offrire la stessa gamma di concerti di prima, il direttore del programma Jacques Monnier sottolinea che il Paléo ha deciso di aumentare il suo budget artistico di circa il 12,5%, arrivando a 4,5 milioni di franchi (cioè circa un sesto del bilancio complessivo). L'arrivo dell'acclamata cantante spagnola Rosalía, tra gli altri, è senza dubbio un fattore determinante.

Les Vieilles Charrues hanno la stessa politica di prezzi e non vogliono aumentare i prezzi dei biglietti, anche se quest'anno offrono una serata extra con un concerto dei Red Hot Chili Peppers leggermente più costoso e alcuni headliner di rilievo (Blur, Robbie Williams e Rosalía), il che li ha spinti ad aumentare eccezionalmente la dotazione artistica a 6 milioni di euro, rispetto ai soliti 4,5-5 milioni.

Al Montreux Jazz Festival, invece, il budget artistico non è stato aumentato quest'anno. Il direttore Mathieu Jaton ammette tuttavia che i costi di hotel e alloggio sono aumentati di circa 200'000 franchi. Questa situazione è in parte dovuta al fatto che anche gli artisti desiderano soggiornare per diversi giorni sulla Riviera vodese. Sebbene l'aumento delle retribuzioni si sia fatta sentire, è stata l'impennata dei costi di produzione che Mathieu Jaton ha sottolineato in modo particolare. Inoltre, indica un leggero aumento dei prezzi di circa il 3% quest'estate sui prezzi dei biglietti, che per ogni serata vanno da 88 a 455 franchi per un concerto di Bob Dylan in esclusiva per la Svizzera con una capienza ridotta di 1'500 posti all'Auditorium Stravinski.

Un altro aspetto dell'impennata dei compensi è che alcuni agenti starebbero tenendo il coltello dalla parte del manico, alzando i prezzi in Europa a causa della maggiore concorrenza tra i festival. Alcuni artisti hanno addirittura raddoppiato i loro compensi, secondo Jacques Monnier del Paléo Festival.

A questo proposito, Sébastien Vuignier, direttore di Takk Production, un'agenzia di prenotazione e promozione di concerti che porta in Svizzera gruppi come Muse, Amy Macdonald, Radiohead, Nick Cave e Arctic Monkeys, oltre a molti artisti anglosassoni in ascesa, vede chiaramente aumento generale sia dei compensi che dei prezzi dei biglietti. "C'è una pressione sempre maggiore sui costi, che riguarda anche le spese degli artisti in tournée. Sono quindi sotto pressione per aumentare le entrate. Questo ci costringe ad aumentare i prezzi dei biglietti, perché dobbiamo essere in grado di fare bilanci coerenti e coprire sia i loro costi crescenti che i nostri costi locali. Ma alla fine è lo spettatore a pagare il conto. Nel nostro caso, facciamo dei guadagni con i grandi concerti che ci permettono di coprire in parte i nostri investimenti sugli artisti emergenti".

La principale preoccupazione di Opus One nel breve e medio termine è il rischio di surriscaldamento nell'attuale contesto inflazionistico, che non sarebbe positivo per nessuno. Almeno, questo è ciò che pensa Vincent Sager: "C'è una vera e propria sensazione di surriscaldamento nel desiderio degli artisti di andare in tournée. Le richieste di prenotazione e messa a disposizione delle sale per il 2024 sono fenomenali, più forti che mai. Gli artisti in tour saranno ancora più numerosi che nel 2023. Noi e i nostri colleghi, dovremo stare attenti a non voler fare tutto e a non cedere a un eccesso di entusiasmo. Il rischio è di ritrovarsi con un'offerta di concerti e spettacoli che il pubblico non è in grado di assorbire".

Secondo Jérome Trehorel del festival Les Vieilles Charrues, questo surriscaldamento ha portato anche a un'impennata malsana dei prezzi dei biglietti. "I compensi dovrebbero essere basati sulla capacità di un artista di vendere a un determinato festival o in un determinato territorio. Purtroppo non funziona così e ci ritroviamo con richieste finanziarie completamente fuori dalla realtà. Visti i prezzi elevati dei biglietti di oggi, i concerti sono diventati un bene di lusso poco accessibili".

Niente crisi per prezzi dei biglietti e compensi

Un'overdose di festival?

Biglietti e birra più cari: l'estate dei festival costa di più

I festival musicali temono che il pubblico non voglia pagare i prezzi più alti dei biglietti o che risparmi sui consumi agli open air

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Il pubblico porterà al concerto l'economica birra in lattina del supermercato o berrà la più costosa birra del bar? Questa è la domanda che Elena Conradt, direttrice del "Festival della cultura giovanile" di Basilea, si pone prima dell'estate del festival.

È una dei tanti organizzatori molto preoccupati. Soprattutto per un festival gratuito rivolto ai giovani, la situazione quest'estate è "incredibilmente difficile".

Il contesto è quello dell'inflazione e della pandemia di Corona. Non solo molti prodotti, come la birra, diventeranno più costosi, ma anche i servizi: "L'allestimento del palco costerà circa il 30% in più quest'anno", afferma Jeroen van Vulpen, presidente del festival "B-Scene" di Basilea.

La costruzione è stato più costoso a causa della pandemia, che ha colpito in modo particolare il settore degli eventi, ha aggiunto van Vulpen. Molte aziende hanno dovuto chiudere i battenti, e l'organizzazione dei festival quest'estate non è andata liscia come negli anni precedenti. "Ma i palchi sono importanti per il festival, non possiamo farne a meno". Il festival "B-Scene" deve quindi "fare ritocchi" in altri settori.

Tuttavia, questi "ritocchi" potrebbero non compensare le spese aggiuntive, dice Elena Conradt, che sta pensando al risparmio. "Posso risparmiare 200 franchi in un posto e 500 in un altro. Ma in questo modo non posso tappare il grosso buco nel bilancio".

Prezzi dei biglietti su del dieci per cento

Diversa la situazione al St. Gallen, uno dei grandi open air con più di 100'000 visitatori ogni edizione. Sebbene i prezzi dei biglietti per il festival siano aumentati del 10% rispetto all'anno scorso, sono stati presto venduti. "Stiamo anche montando i due palchi che sono stati aggiunti l'anno scorso", dice il direttore del festival Christof Huber.

Anche a Berna non ci sono grandi preoccupazioni, "anche se i nostri costi sono aumentati enormemente, sia in termini di materiali che di personale", come dice Lena Fischer del Gurtenfestival. Le vendite dei biglietti sono incoraggianti, nonostante i prezzi più alti.

Per l'edizione 2023 del festival "Zermatt unplugged", l'obiettivo era quello di attirare lo stesso numero di visitatori di prima della pandemia. Aspettative che sono state più che soddisfatte, anche se i biglietti sono diventati più costosi: "Il numero di biglietti venduti e i relativi ricavi sono stati superiori al livello precedente alla pandemia, il che ci ha reso molto felici", ha dichiarato il direttore Rolf Furrer.

Tuttavia, a causa dell'aumento delle spese, è stato necessario risparmiare nonostante le buone vendite dei biglietti: "C'è stata una location in meno per i concerti e abbiamo rinunciato a un paio di dettagli, come gli chalet del Villaggio del Gusto".

Furrer presume che anche la spesa degli ospiti sia aumentata di pari passo con la vita del festival, soprattutto perché alberghi e ristoranti sono diventati più costosi.

Nonostante il successo di Zermatt, a Basilea, ad esempio, ci sono sempre più voci che sperano in un aiuto da parte dello Stato, più precisamente da Swisslos. Delle richieste che sono state ascoltate.

"Se qualcuno può dimostrare in modo credibile che ci sono problemi, ad esempio perché la costruzione del palco è diventata più costosa, è possibile un aiuto finanziario", dice il portavoce del dipartimento di Basilea Città responsabile dei fondi Swisslos. Tuttavia, non è ancora stato deciso nulla al riguardo.

Festival sempre più cari

L'estate è un periodo di festival e grandi raduni. Le folle seguono regole universali o culturali? Sono pericolose o intelligenti? Le risposte dell'esperto Mehdi Moussaïd

"A partire da 6 o 7 persone per metro quadro, entriamo nel mondo della fisica. Si possono modellare gli spostamenti utilizzando strumenti come la meccanica dei fluidi. Alla fine, lo scopo del raduno, il livello alcolico o la qualità dell'arbitro di una partita di calcio non avranno più importanza", sottolinea l'esperto di folle.

A livelli di densità più bassi, la cultura del Paese gioca un ruolo importante, ad esempio in termini di distanza sociale o di modo in cui si superano le altre persone.

Che cosa porta ai drammi legati alla calca, visti alla Mecca e all'ultimo Halloween a Seul, per esempio? "Queste tragedie spesso derivano da una combinazione di fattori di rischio: il sovraffollamento, un numero di persone superiore al previsto, una strozzatura e fattori che fanno fuggire la folla in una direzione".

Come uscire da una folla troppo densa? E le folle digitali? Le folle sono buone giocatrici di scacchi?

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Ulteriori letture: Fouloscopie, Mehdi Moussaïd, Humensiences e J'ai Lu. www.mehdimoussaid.com

Foules, una mostra alla Cité des Sciences et de l'Industrie fino al 7 gennaio 2024, con un gioco di fuga online.

Come funziona una folla?

Openair Chapella: bella musica, simpatia e sorrisi

L'Openair Chapella si tiene ogni anno dal 1981. È quindi la più vecchia manifestazione all'aperto dei Grigioni e anche una delle più piccole. Il festival si è svolto per la 41ª volta in una radura in un bosco, dovesi può assistere ai concerti possono direttamente dalla propria tenda. L'atmosfera di Chapella è accogliente, informale e ordinata. Oltre a vari concerti nell'arco di tre giorni, c'è anche un ampio programma per i bambini. Si tratta quindi di un evento all'aperto per tutta la famiglia. Secondo gli organizzatori, quest'anno l'evento all'aperto in Engadina ha attirato circa 300 persone.

Venerdì, il primo giorno dell'openair di quest'anno, l'attenzione si è concentrata sulla musica romancia. Sul palco si sono esibiti i gruppi DUS, Ladunna e Free Bottle. Sabato e domenica si sono susseguite varie bande svizzere, creando un'atmosfera di festa.

#Svizzerando e la festa più grande d'Europa

Fra gli stand del festival musicale studentesco Balélec di Losanna non può mancare quello dei ticinesi

Un giorno all’anno il campus del politecnico di Losanna apre le sue porte al Balélec, il festival musicale studentesco più grande d’Europa. Un festival che accoglie 15mila persone da ormai più di 40 anni. Il programma prevede concerti e spettacoli di danza. E tra gli stand del festival non può di certo mancare quello degli studenti ticinesi, il più gettonato da chi frequenta il Balélec, come ci racconta Thierry Fontana per questa puntata di #Svizzerando.

Le più grandi battaglie di fango ai festival in Svizzera

Spesso gli open air si trasformano in pantani e i festival svizzeri sono diventati più volte delle scene paludose. Un viaggio in immagini

Chi decide di partecipare a un festival all'aperto in Svizzera non deve avere paura del fango. Spesso si trasformano in pantani, come successo all'open air di San Gallo, uno dei festival paludosi più famosi del Paese.

Al Greenfield Festival 2016 il maltempo ha trasformato il campo di volo di Interlaken in un paesaggio paludoso.

Il Paléo Festival di Nyon è uno dei festival più grandi e più belli della Svizzera. Ma a volte la meteo rende l'esperienza fangosa.

L'Openair Frauenfeld è stato più volte impantanato, come nel nel 2008.

La meteo è generalmente più clemente con il Gurtenfestival. Ma nel 2000 anche lì si è dovuto fare i conti con il fango.

Battaglie di fango agli openair

I festival sono di moda. Sempre più numerosi e sempre più frequentati, sono spesso più costosi e più grandi. Gli eventi si stanno reinventando, ma a che costo?

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